Su sirboni de Caparezza

Su sirboni de Caparezza

Il racconto di un concerto, prese di coscienza e scelte “coraggiose” si possono configurare nella fattispecie anche in un cambio di look. 

Stefano parte con sette, otto compaesani da Pattada, paese di montagna della Sardegna centro settentrionale, nel quale è nato, molto conosciuto perché patria di buoni fabbri coltellai, da cui le cosiddette “pattadesi". Nel suo paese si fa un pane uguale identico al pane arabo che anni dopo ritroverà a Brunemar, quartiere di Vienna.

Così i ragazzi si mettono in viaggio per vedere un concerto che si sarebbe svolto quella sera a Macomer. Un concerto, ma non un concerto qualsiasi, bensì quello del loro idolo, Caparezza, in onore del quale si erano anche portati dietro delle magliette, con il logo dell’associazione culturale che avevano fondato, con l’intento di regalargliene una.

Visto che erano arrivati nel luogo del concerto di buon’ora, riuscirono a intercettare Caparezza, a parlarci e, entusiasti a regalargli la maglietta. La maglietta in questione, che indossava per l’occasione tutto il gruppo di amici, portava appunto stampato il logo della loro associazione.

Tale logo era stato ispirato dallo stemma della Ferrari, sfondo rosso fiammante, scudo giallo... solo che al posto del cavallino rampante tipico delle Ferrari c’era un cinghiale, animale leggiadro e delicato, presentissimo in Sardegna evidentemente ritenuto più attinente alla situazione. 

Il concerto cominciò, Caparezza iniziò a cantare e il gruppo di amici era in visibilio ma l’apice della serata fu toccato quando, inaspettatamente, Caparezza, nel bel mezzo del concerto, si levò la propria maglietta e indossò quella ricevuta in dono poche ore prima: quella rossa con il cinghiale.

Questo avvenimento galvanizzò moltissimo il gruppo, omaggiati in tal modo dal proprio idolo erano al settimo cielo, il concerto da lì in poi piacque loro mille volte di più e anche nei giorni a seguire conservarono una certa sottile euforia, è come se si sentissero - racconta - al centro dell’universo.

Quel giorno Stefano, da allora ribattezzato “Fogarezza”, decise  di prendere una decisione riguardante il suo look, decisione che, a 15 anni e in un piccolo paese, piuttosto tradizionalista, può anche definirsi “coraggiosa”. Decise finalmente di farsi allungare i capelli, look che avrebbe portato  per molti anni a venire e che sarebbe stato per molto tempo un “pezzo immutato della sua identità”.

 

Ascolta "Su sirboni de Caparezza" su Spreaker.

 

Registrazione di François: Luglio 2023, Festival Mediterranea, Alghero.

 

Storie Vere

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